[Gruppo traduzione] Traduttori Italiani Ubuntu su Facebook

Milo Casagrande milo a ubuntu.com
Sab 13 Mar 2010 22:04:12 GMT


Il 13 marzo 2010 20.02, federico lucchetti <phede92 a yahoo.it> ha scritto:
> Vi informo che su Facebook ho appena fondato il gruppo "Traduttori Italiani
> Ubuntu" NON UFFICIALE ed è SEGRETO quindi solo io e i miei amici lo possono
> vedere, chairamente se vi domandate chi è Federico Lucchetti sono io
> phede92 , chiunque è interessato o già collabora attivamente alla causa può
> iscriversi, e (questo è riferito agli amministratori)  io farò diventare il
> gruppo UFFICIALE E PUBBLICO  solamente se voi mi date l'autorizzazione, non
> vi vieta nessuno di non darmela ma ameno ditemi il perchè, potete anche
> dirmi di farvi amminastratori cedendo io il posto a chi ha più esperienza di
> me e pur ultima cosa spiego perche ho aperto il gruppo;
>  ci sono tante spiegazioni per cominciare, una  è che almeno si puo vedere
> in faccia chi è che traduce e perche no fare amicizie, ci sarà piu
> collaborazione immediata sia su come muoverci oppure collaborare su una
> traduzine di 1000 e passa righe, ecc. .
>  Spero che gli amministratori accettino questa iniziativa cosi da agevolare
> un po il tutto.
> Grazie per la vostra disponibilità.

Ogni tanto l'argomento Facebook salta fuori.
In altra sede se ne era discusso se avere un "canale" su Facebook
della comunità italiana di Ubuntu.

La politica del Consiglio italiano della comunità è che si è liberi
creare tutte le pagine che si vuole su Facebook, ma queste *non*
saranno *mai* intese come canali ufficiali della comunità (e Facebook
di pagine su Ubuntu in italiano ne ha già).

I canali per contattare e per interagire con la comunità italiana ci
sono e sono: web, forum, wiki, canali IRC e mailing list.

Per quanto riguarda il Gruppo traduzione: il canale IRC come ho
scritto in un'altra email esiste già. Per quanto riguarda il canale
ufficiale di comunicazione è questa mailing list e per il momento non
c'è alcuna intenzione di averne un altro.
Il rischio che si corre è la dispersione e la perdita delle
informazioni, oltre all'avere un ennesima cosa da seguire, aggiornare
o a cui portare supporto.

-- 
Milo Casagrande <milo a ubuntu.com>



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