<div class="gmail_quote">Il giorno 20 febbraio 2010 21.15, Francesco Cargiuli <span dir="ltr"><<a href="mailto:francesco.cargiuli@gmail.com">francesco.cargiuli@gmail.com</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
Il giorno sab, 20/02/2010 alle 19.00 +0100, mauro ha scritto:<br>
<div class="im">> Il giorno 20/feb/2010, alle ore 17.40, Giuseppe Terrasi ha scritto:<br>
><br>
> > bastava che uno solo gli indicasse il link per la cancellazione e si<br>
> > sarebbero evitate le cinque mail successive.<br>
><br>
> bastava che avesse LETTO TUTTA LA MAIL FINO IN FONDO!<br>
><br>
> --<br>
> Mauro Morichi<br>
> Nonsolocomputer s.r.l.<br>
> Roma<br>
</div>Quoto al 100%, non credo che nessuno l'abbia costretto ad iscriversi alla mailing list.<br>
Come si č iscritto si cancella e comunque non credo faccia piacere a nessuno sentirsi dire che "queste mail" danno fastidio<br>
soprattutto a chi le ritiene un UTILISSIMO strumento di condivisione, aiuto e informazione, cosa peraltro rara in altri ambienti cybernetici.<br></blockquote><div> </div></div>Assolutamente no. Anche verso coloro che se ne vogliono andare bisogna usare garbo e cortesia. Come da codice di condotta e da nettique, che non significa solo andare a capo dopo tot. caratteri.<br>
<br>Quindi questa situazione era da gestire nel seguente modo:<br>1) non si risponde (se si č dell'opinione che bisognava che leggesse la mail fino in fondo).<br>2) gli si dice come fare (cosė si toglie subito dai piedi e lascia spazio a chi ritiene che questa ml sia utile)<br>
<br>una virgola in pių č solo superflua. Spero di avere illustrato bene il mio punto di vista.<br>