[ubuntu-it] Soluzione problema HP_Laserjet_3055 series.

Andrea Marengoni andrea.marengoni a email.it
Ven 1 Ott 2010 16:39:46 BST



<<mi sono perso qualcosa o è ancora troppo presto?
scusami, ma sono curioso di sapere se e come hai risolto il problema
della stampante.

valerio>>

Ciao Valerio. Hai perfettamente ragione ma ho già mandato una email con la soluzione, solo che è stata fermata perché troppo "pesante" (solo perché ci ho
messo dentro una schermata). Forse alla fine decideranno di recapitarla, ma in tanto "rimedio" con questa mia, cercando di essere più breve. Il tuo sistema
purtroppo (non è certo colpa tua, ovviamente), non ha funzionato, così ho preso coraggio e mi sono deciso a tentare l'unica strada rimasta inesplorata: il bridge
tra le interfacce di rete (eth0, rete LAN, eth1, rete senza fili), dopo essermi documentato su cosa è, a cosa serve ecc. Per farla breve sono partito dal link che di
seguito scrivo (senza più mettere la schermata): http://help.ubuntu-it.org/8.10/ubuntu/serverguide/it/network-configuration.html. Si tratta di istruzioni che riguar-
dano la LTS precedente (la 8.10), perché nella guida di Ubuntu Lucid non ho trovato nulla sull'argomento. Prima di tutto ho dato come suggerito nella
documentazione, da terminale, sudo apt-get install bridge-utils. Come dice la nota che si trova in quella pagina occorre adattare il tutto alla propria situazione,
(ovvero inserire gli indirizzi ip corretti nel file e nella stampante) e così ho fatto io dando, dopo averci riflettuto parecchio, la seguente impostazione in
/etc/network/interfaces:

auto lo
iface lo inet loopback

auto br0
iface br0 inet static
         address 192.168.1.2
         network 192.168.0.0
         netmask 255.255.255.000
         broadcast 192.168.1.255
         gateway 192.168.1.1
         bridge_ports eth0
         bridge_fd 9
         bridge_hello 2
         bridge_maxage 12
         bridge_stp off

L'indirizzo 192.168.1.2 è quello dell'interfaccia di bridge (che ho provveduto ad inserire tramite il pannello di controllo della multifunzione come gateway),
come indirizzo della multifunzione stessa ho scelto 192.168.1.4, la subjetmask l'ho messa leggermente diversa da quella della scheda di rete eth1 per
evitare conflitti, ovvero 255.255.255.0 (la stessa dell'interfaccia bridge); quella della scheda di rete senza fili è 255.255.255.255. L'indirizzo ip attribuito
dal router alla scheda di rete senza fili è 192.168.1.100, quindi è compreso negli indirizzi a partire da 192.168.0.0 (che è quello della rete, capace di conte-
nere tutti gli altri, compreso 192.168.1.1 che è l'indirizzo del router). Mi sono poi accorto che si era attivato automaticamente il dhcp sulla eth1, ma la naviga-
zione non era ancora completamente stabile (ovvero tendeva a saltare, anche se meno, la connessione), così ho capito che dovevo assegnare un indirizzo
ip statico cliccando con il destro del mouse sull'icona di gnome-network-manager e da li su modifica connessioni, andando ad inserire nella rete in questione
i vari dati (indirizzo ip, 192.168.1.100, subjetmask, nel mio caso 255.255.255.255, dns primario, nel mio caso 193.70.152.15, indirizzo MAC, nel mio caso,
come ho ricavato da terminale con sudo ifconfig, 00:0e:35:e9:af:18 (accanto ad una sigla che inizia per H, HWaddr). A questo punto la navigazione si è
stabilizzata (finalmente), la stampante è sempre connessa (e posso, volendo, anche condividerla, tanto che l'ho suggerito ai colleghi per le situazioni
quando meno di emergenza, come l'esaurimento del toner, guasti alle loro stampanti o fax ecc...). Come scrivevo nella email non è stato tanto il mio essere
ormai "linuxiano" ad insistere così tanto, ma la mia indole (metto me stesso in ogni impresa fin che c'è un filo di speranza, può essere un pregio, può essere
un difetto...). Ubuntu però mi ha regalato alcuni dei momenti più belli e delle soddisfazioni più grandi in assoluto, in un periodo peraltro difficile della mia vita,
anche se grazie a Dio non mancano segnali di speranza. Scrivevo anche che, credenti o no, penso si possa essere d'accordo sul fatto che in un mondo
a volte troppo chiuso ed egoista (non parlo certo dell'ambiente "informatico", ma dell'umanità in generale) è bello, fonte di speranza e maggior amore per la
vita, trovare manifestazioni di altruismo e concludevo ringraziando di cuore la comunità di Ubuntu, i curatori della lista, chiunque mi ha dedicato anche solo
un pensiero qualche istante del suo prezioso tempo, Ubuntu stessa (a cui mi sono molto affezionato) e, insomma, tutti voi.
Saluti ancora a tutti dal marenga (per gli amici, ovvero per tutti).




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