[ubuntu-it] [OT] Il Pc portatile ultraeconomico per la scuola di Brunetta

Franco Vite franco a firenze.linux.it
Mar 21 Apr 2009 17:17:36 BST


Il giorno mar, 21/04/2009 alle 16.44 +0200, wipedisk ha scritto:

> non sono d'accordo. M$ sa vendere, e' indiscutibile, ma che faccia
> lobby non saprei. 

C'è una vastissima letteratura e un altrettanto vastissima filmografia
sull'argomento. I documentari di Michael Moore, tanto per fare un
esempio.

> In ogni caso, se "teste di professori"
> universitar-superpagat-consulent-ministerial-esperti... non sono in
> grado di dimostrare la valenza del software libero, ma si presentano
> sistematicamente ai Linux Day per pavoneggiarsi... non so di chi sia la
> "lobby"... forse proprio dei consulenti che non ti fanno lavorare con
> l'open source passano loro per esperti?
> chissa'...
> ;-)
> Del resto abbiamo una dimostrazione lampante di un altro genere di
> "professore", che su questa lista ha dimostrato di saperci fare e di
> impegnarsi, davvero, per l'open source (mi riferisco all'istituto gia'
> citato nel precedente msg e al prof. Cantaro).

Di esempi ormai ce ne sono a bizzeffe, anche a livelli discreti
(elencati a caso per quelli che mi vengono in mente):

- il progetto Fuss della provincia di Bolzano, del 2005
(http://www.fuss.bz.it);
- il progetto della carta di identità elettronica del comune di Grosseto
(http://fabiomarzocca.wordpress.com/2009/04/07/il-comune-di-grosseto-un-caso-di-eccellenza/);
- il progetto PAAS della regione Toscana;

Solo per dire i primi tre che mi sono venuti in mente.
Progetti portati avanti da enti locali, con la collaborazione di
aziende, professionisti, professoroni universitari e professorini delle
superiori, non solo con gran risparmio della comunità tutta, ma anche
con la promozione di progetti di qualità e la nascita di aziende e start
up di giovani.

E' a livello nazionale, a prescindere dal colore del governo, che 'ste
cose non passano. In Italia, ovviamente.

> Per cui... non e' che mancano i "professori" competenti, diciamo che al
> momento ci sono quelli sbagliati nel posto giusto... e quindi passano
> proposte con prodotti di M$.
> Sarebbe meglio coinvolgere mass media, tipo iene, report o striscia la
> notizia, sono gli unici "strumenti" capaci di smuovere le acque, dubito
> che una sequela di emai (l'ho spedita pure io poco fa) al ministro
> brunetta possano rimediare al danno.

L'inverno passato nelle "good news" di Report venne portato proprio il
caso di Bolzano e del progetto Fuss.

> Io la questione la porrei nei termini abituali: l'open source significa
> risparmio per il cittadino, risparmio per il contribuente, ma
> contemporaneamente (professori di cui prima a parte), opportunita' per
> imprese italiane che danno lavoro ad italiani che pagano le tasse in
> italia...

Sisi, ci sono casi a iosa.
Ci sono già parecchie aziende che lavorano esclusivamente del software
libero.
La provincia di Bolzano, solo di licenze, il primo anno del progetto
Fuss risparmiò 300.000€.

Il problema è che queste tematiche non sono (ancora) elettoralmente
rilevanti, e quindi i politici, tutti, al di là di inutili prese di
posizione sull'adozione del software libero (il comune di Firenze già
nel 2000 decise di "adottare" il software libero. Vai a vedere quanti
desktop linux ci sono in comune... Punti), di fatto non fanno nulla.

Sta a noi cittadini premere sulle amministrazioni locali perché i nostri
soldi siano spesi bene.

Sta a noi utilizzatori del software libero spiegare e far capire ai
nostri concittadini che l'uso del software libero è un bene per tutti da
tutti i punti di vista.

Imho, ovviamente! :)

-- 
"L'utopia sta all'orizzonte. Mi avvicino  di due passi, lei si allontana
di due  passi. Faccio dieci  passi e  l'orizzonte si allontana  di dieci
passi.  Per quanto cammini, non la raggiungerò  mai. A cosa serve
l'utopia? A questo: serve a camminare."              Eduardo Galeano





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