[ubuntu-it] critica ad Ubuntu

Max maxter a email.it
Mer 19 Ott 2005 04:26:20 CDT


Fabio Marzocca ha scritto:
> in pratica è la
> solita legge: con i miliardi si può fare tutto, anche una nuova
> distribuzione, ed avere successo..
> 
> Considerate che debian, gentoo ed altre grandi distro sono nate e
> continuano ad esistere solo con il supporto volontario e gratuito di
> migliaia di sviluppatori...

shuttleworth (o come diavolo si chiama) di soldi ne ha fin troppi.. 
uno che spende 20 milioni di dollari per farsi un girettino in orbita, 
può anche permettersi di perdere soldi su un progetto come ubuntu

che non credo proprio sia profittevole per canonical, almeno per i 
prossimi anni..
fare una distro spendendo un sacco di soldi lo possono fare solo queli 
che hanno un sacco di soldi, certo, ma è anche vero che i soldi non 
bastano, ci vuole un progetto ben strutturato e ben realizzato.
l'avere realizzato una distro debian based, completamemente gratis e 
completamente opensource e indrizzata al desktop era una cosa che mancava.
mepis, libranet e linspire sono ottimi prodotti, ma rimangono 
commerciali e questo è stato uno dei grandi pregi di ubuntu.

inoltre niente vieta agli sviluppatori di debian di usfruire del 
lavoro fatto da quelli di ubuntu.
allo stato delle cose prendendo il lavoro di ubuntu sarebbe possibile 
mettere in unstable gnome 2.12, con pochi ritocchi ai sorgenti. e 
scusate se è poco.

capitolo gnome: uno degli elementi di appeal di ubuntu è l'avere gnome 
come desktop manager
IMHO kde è un grande prodotto, ma alla fine troppo pieno di cose e 
disorientante per chi volesse usare linux come desktop magari 
provenendo dal mondo windows.

infine, una delel critiche dell'articolo da cui è partito il thread 
era che i soldi spesi per ubuntu avrebbero potuto essere dati 
direttamente a debian o altri progetti OS
non credo sia la stessa cosa....
la struttura di debian è meravigliosamente efficente per organizzare 
sviluppatori volontari.
ma non può certo avere l'efficienza in termini produttivi di una 
azienda vera e propria.
e gli obiettivi di ubuntu (rilasci ogni sei mesi ecc.) di certo non 
potevano essere compatibili con una struttura volontaria dove si fa 
quel che si può quando si può.

insomma.. un milardario che invece di tenersi i soldi per se magari 
lucrando in azioni, decide di regalare parte della sua ricchezza 
(anche minima) alla comunità OS, non è certo cosa di tutti i giorni.
teniamocelo stretto.. magari anche con qualche piccola vanità e 
desiderio di riconoscimento pubblico del suo operato..
se domani shuttleworth decidesse di mollare, ubuntu non esisterebbe 
più.. e personalmente, per quanto ancora usi più debina di ubuntu. 
credo sarebeb una grande perdita per il mondo os

scusate il flood :-)
ciao
Max




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